lunedì 4 maggio 2009

L'eremo di San Cassiano a Lumignano

Girando per le zone della Riviera Berica di Vicenza ho scoperto la presenza, a me ignota, dell' Eremo di San Cassiano.
L'Eremo si trova a Lumignano, un piccolo paese dei colli berici, ed è visitabile solo la prima domenica del mese.
Ho aspettato che arrivasse la prima domenica del mese di maggio e sono andata a visitarlo.
Si lascia l'auto giù in paese e da qui inizia un sentiero che in mezz'ora o poco più conduce all' Eremo.
L'attuale proprietario, il Conte Alvise da Schio, ha concesso la gestione di questo sito al Club Speleogico Proteo.
Proprio questo Club ha reso possibile la visita almeno una volta al mese al pubblico, oltre che a mantenere inalterato l'ambiente e gli edifici.
Intorno all' Eremo di San Cassiano sorgono covoli e cenge sulle pareti che si sono formati dal movimento delle onde nel corso di milioni di anni e dallo scorrimento di acqua piovana e anidride carbonica all' interno delle fessure nella roccia. Alcuni studi archeologici hanno portato alla luce 13 tombe scavate nella roccia risalenti all' alto- medioevo.
Dalle tabelle informative presenti sul posto ho appurato che intorno al 1600 alcuni eremiti, tra i quali qualche francescano, vivevano nel romitorio.
Simpatiche le leggende che vi aleggiano intorno, tra cui quella dell' esistenza di una sepoltura miracolosa dove si narra che stendendosi in questa, si risani il fedele dal mal di schiena.
Mal di schiena o meno, questo sito merita la visita per l'ubicazione dove nasce, tra le pareti strapiombanti, e per la tranquillità del posto.
Non è possibile visitare tutti gli interni dell' eremo ma solo una parte, cioè quella della cappella e il piano superiore dove si trova un' esposizione dei reperti rinvenuti e una delle tombe riemerse.
Questa costruzione rossiccia adagiata tra il bianco delle pareti rocciose e il verde dei boschi è visibile già dalla strada principale della Riviera Berica, ma averla davanti assume tutto un altro aspetto.
Da qui il panorama ce si gode è splendido e i sentieri ce si snodano verso gli altri covoli sono molti, anche se la mia visita s' è limitata al solo Eremo.
Era, ed è, il primo che visito e mi domando come facessero a viverci così in solitudine, anche perchè portare beni di prima necessità fin qui non era mica uno scherzo, anche se si era solo a mezz'ora di marcia dal paese.
Non si paga per entrare, però come ho già detto è aperto solo la prima domenica del mese.
Il sentiero per giungervi è ben segnalato, ma comunque si trova sempre gente che va e che viene.
Da evitare se non è giorno di apertura perchè anche arrivando davanti al cancello non si vede nulla, in quanto la costruzione è nascosta dalle rocce ( lo dico perchè vi avevo provato anche la volta prima, almeno per fare una foto, invece niente).



Questa mia opinione è presente anche nel sito di Trivago.it





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