venerdì 8 gennaio 2010

Arquà Petrarca

Premetto che ho saputo dell'esistenza di Arquà Petrarca solo grazie a Trivago, leggendo un opinione qualche mese fa.
Non essendo lontanissimo ho deciso di andarci un sabato pomeriggio, visto che il tempo prometteva bene.
Arrivarci non è stato difficile, appena fuori dal casello dell'autostrada le vie erano ben indicate e le strade tranquille, tra cui il tratto finale in mezzo alle verdi campagne.
Giunti a destinazione abbiamo lasciato l'auto nel parcheggio a pagamento che si trova appena fuori dal centro storico.
Ci siamo incamminati per il sentiero lastricato e siamo passati sotto ad un arco, che delimita l'ingresso al centro storico.
Una sorta di silenziosa tranquillità è la prima emozione che ho provato, nelle strade non c'era anima viva e l'unica cosa animata da tre vecchietti era l'oratorio della prima chiesa che abbiamo visto.
Questa chiesa era quella arcipretale di Santa Maria Assunta, nel cui sagrato spicca la tomba di Francesco Petrarca, costruita a sei anni dalla sua morte.
Aprendo una postilla, voglio sottolineare il fatto che secondo me questa zona è l'angolo più malinconico del borgo.
Salendo lungo le rampe tortuose si passa in mezzo alle case in pietra bianca, l'una aggrappata all'altra, che sembrano rubate ad un quadro tanto sono perfette, senza il minimo accenno di mondanità.
Ad Arquà Petrarca non è difficile vedere vecchi lavatoi, che oggi come oggi si vedono solo nei presepi, e abbeveratoi per gli animali.
La mia non voleva essere una visita culturale, ma solo una semplice passeggiata pomeridiana, ma quando mi sono trovata nella stradina dove sorge la casa che fu l'ultima residenza del Petrarca, non ho saputo resistere..ho pagato il biglietto e sono entrata.
Di lui restava poco, niente oggetti personali, solo qualche mobile e una sua statua, in compenso dal terrazzo, vedendo tutta la valle intorno, ci si puo' immaginare perchè abbia scelto di vivere qui i suoi ultimi anni...in perfetta tranquillità e armonia con la natura.
Continuando la passeggiata per le strade lastricate ci si imbatte in palazzi e case del Quindicesimo secolo dallo stile gotico veneziano.
Anche i bar hanno mantenuto quello stile da vecchia osteria, seppur comunque con mobilio nuovo.
Non so dire a che posto metterei questo borgo, tra tutti quelli che ho visto..non è ecclatante e nemmeno superlativo, però l'atmosfera che si respira, dà un così senso di pace che lo consiglierei a chi vuole fare una fuga dallo stress del mondo quotidiano e cerchi un posto retrò, dove sembra di rotornare indietro nel tempo di un secolo.

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